Il bello di Francesco
Paolo Piazza detto Fra Cosimo da Castelfranco (copia da), San Francesco d’Assisi contempla Cristo deposto, seconda metà del XVII sec., olio su tela, 177 x 110 cm, Mesagne, Sant’Antonio di Padova o delle grazie
L’opera che conosciamo questa volta ci fa fare la conoscenza di un importante frate-artista, o forse meglio artista-frate, attraverso questa suggestiva figurazione pervenuta alla sede attuale dall’ex-convento cappuccino di Mesagne, come si può intuire dall’abito “indossato” dal nostro san Francesco, probabilmente in seguito alla soppressione postunitaria, che portò alla chiusura della chiesa annessa al convento e alla conseguente perdita o dispersione di quasi tutto il suo patrimonio artistico. Si tratta del veneto Paolo Piazza, che dopo essersi formato come pittore, probabilmente alla scuola di Palma il Giovane, del Veronese e dei Bassano, e aver operato in varie chiese e non solo in tutta la Serenissima, nel 1598 si fece cappuccino con il nome di fra Cosimo da Castelfranco, sua città natale. Una delle sue ultime opere conosciute è proprio quella di identico soggetto, dipinta su lavagna (e quindi più “nera” di quella qui presentata) per una sala del palazzo dei Conservatori sul Campidoglio, a Roma, dove è tuttora conservata, riversandovi, oltre alla sua formazione “tonale” tipicamente veneta, anche l’evidente conoscenza del contemporaneo e allora “modernissimo” luminismo caravaggesco. L’opera riscontrò grande successo, come testimoniato dalle molte copie esistenti, mediate dalla vasta diffusione che ebbero stampe e incisioni: tra le tante, troviamo anche la redazione mesagnese, di particolare qualità. L’intenso patetismo che pervade la scena, che riflette pienamente la tipica pietas controriformista, ci parla efficamente di quella «carità della passione» oggetto costante dell’appassionata e vibrante meditazione del Santo. MR